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- 04/18/2023

Uno studio rivela come la dieta e i probiotici aumentino la risposta all’immunoterapia del melanoma

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I pazienti oncologici sono sempre più interessati all’uso di probiotici per migliorare la propria salute, ma non è ancora chiaro come i microbi intestinali alterino la risposta all’immunoterapia contro il cancro.

Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Pittsburgh e recentemente pubblicato su Cell ha dimostrato che, in modelli murini, il batterio probiotico, o batterio “buono”, Lactobacillus reuteri viaggia verso i tumori del melanoma, dove promuove l’immunità antitumorale e facilita l’immunoterapia contro il cancro rilasciando indolo-3-aldeide (I3A).

La ricerca ha anche rilevato che i pazienti con melanoma avanzato che rispondevano all’immunoterapia avevano livelli di I3A più elevati rispetto ai pazienti che non rispondevano.

L’uso di probiotici da parte dei pazienti oncologici è in aumento, anche tra quelli sottoposti a trattamento con inibitori del checkpoint immunitario (ICI). In questa ricerca, gli autori evidenziano un crosstalk microbico-ospite critico tra l’agonista del recettore degli idrocarburi arilici (AhR) rilasciato dal Lactobacillus reuteri, l’indolo-3-aldeide (I3A), e le cellule T CD8 all’interno del microambiente tumorale. Questo potenzia l’immunità antitumorale e facilita il trattamento ICI nel melanoma a livello preclinico. Lo studio rivela che il probiotico Lactobacillus reuteri trasloca, colonizza e persiste all’interno del melanoma, dove, attraverso il catabolita dietetico triptofano I3A rilasciato, stimola localmente le cellule T CD8 produttrici di interferone-γ, rafforzando così l’ICI. Inoltre, l’I3A secreto si è dimostrato necessario e sufficiente per guidare l’immunità antitumorale, mentre la perdita della segnalazione AhR all’interno delle cellule T CD8 cancella gli effetti antitumorali del probiotico stesso. Inoltre, si è evidenziato che una dieta arricchita di triptofano potenzia sia l’immunità antitumorale indotta dal Lactobacillus reuteri sia quella indotta dall’ICI, in modo dipendente dalla segnalazione AhR delle cellule T CD8. In conclusione, i ricercatori hanno evidenziato un potenziale ruolo dell’I3A nel promuovere l’efficacia dell’ICI e la sopravvivenza nei pazienti con melanoma avanzato. Sono necessari ulteriori studi, ma questi risultati potrebbero aprire la strada a una terapia antitumorale basata sulla dieta e sui probiotici.

 

Credit: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37028428/