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- 11/14/2023

2023 CROSS COUNTRY REPORT WASTE WATCHER INTERNATIONAL OBSERVATORY FOOD & WASTE AROUND THE WORLD

Nutra Horizons IT

 

ROMA, 29 Settembre 2023 – E’ stato presentato a Roma durante la 4ª Giornata internazionale ONU su perdite e sprechi alimentari il terzo Rapporto globale sull’associazione fra cibo e spreco. Questa indagine, firmata da Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability e promossa dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il monitoraggio Ipsos, è stata realizzata su un campione rappresentativo di 7.500 famiglie in otto Paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Olanda e Azerbaijan.

I dati evidenziano la criticità del periodo e l’impatto dell’inflazione, soprattutto alimentare, che colpisce pesantemente i cittadini globali. Lo spreco alimentare diminuisce sistematicamente negli otto Paesi, addirittura negli Stati Uniti, tradizionalmente meno attenti a questo fenomeno e storicamente in cima alla sfortunata classifica dello spreco alimentare domestico. Negli USA, il tasso di spreco alimentare scende del 35

Come nelle rilevazioni degli anni passati, la qualità degli alimenti gettati è altrettanto significativa quanto la quantità. In Italia, prevalentemente, vengono sprecati frutta fresca (27g), insalate (19,5g), pane fresco (18,8g) e verdure (17,1g). Questi prodotti non solo hanno subito un aumento dei prezzi al dettaglio ma si deteriorano rapidamente, svolgendo un ruolo fondamentale in una dieta sana e sostenibile come quella della Dieta mediterranea.

Il quadro economico, sociale e ambientale, influenzato dalla pandemia, guerra e cambiamento climatico, si è deteriorato considerevolmente in tutti i Paesi. L’inflazione alimentare, superando il 10

Il Report evidenzia che il deterioramento economico, specialmente tra le fasce di popolazione più vulnerabili, porta a un calo nella quantità e nella qualità degli alimenti acquistati. Ciò si traduce in un aumento dello spreco domestico e in una peggiore alimentazione, con effetti negativi sulla salute e sui costi sanitari. In Italia, ad esempio, i dati suggeriscono che i meno abbienti mangiano in modo non adeguato, sprecano di più, sono inclini al sovrappeso e all’obesità, e sono più suscettibili a malattie metaboliche.

Mentre il ceto medio, con la possibilità di acquistare prodotti di migliore qualità, riesce a ridurre lo spreco (con una diminuzione del 10