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- 02/25/2024

Impatto dei cambiamenti climatici sulla dermatite atopica: Una revisione del Consiglio Internazionale dell’Eczema

Beauty Horizons IT

DOI: 10.1111/all.16007

 

La dermatite atopica (AD), la patologia cutanea più gravosa a livello mondiale, è influenzata da fattori climatici e dall’inquinamento atmosferico; tuttavia, l’impatto dell’aumento dei rischi climatici sulla AD rimane scarsamente caratterizzato. La sua comprensione potrebbe portare a strategie migliori per affrontare i fattori scatenanti della malattia.

Recentemente, i ricercatori dell’Università della California San Francisco (UCSF) hanno dimostrato con chiarezza che i rischi creati dai cambiamenti climatici possono influire negativamente sulla AD. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista Allergy.

Sfruttando un modello esistente per 10 rischi climatici legati alle emissioni di gas serra, tra cui il riscaldamento globale, le ondate di calore, gli incendi, la siccità, le inondazioni e l’innalzamento del livello del mare, gli autori hanno identificato 18 studi con prove di effetto sulla AD attraverso una ricerca sistematica.

La maggior parte dei rischi climatici ha evidenziato un aggravamento della AD con un impatto che variava dagli effetti diretti, come l’esacerbazione dell’AD indotta dal particolato a causa degli incendi, ai potenziali effetti indiretti, come l’insicurezza alimentare, la siccità e la conseguente migrazione, che potrebbero interrompere l’assistenza sanitaria regolare e causare stress che conseguenze sulla AD.

I ricercatori hanno quindi creato mappe che confrontano il carico passato, presente e futuro previsto dei rischi climatici con i dati di prevalenza dell’AD a livello globale. Le mappe sono state create tracciando l’esposizione cumulativa ai rischi climatici nel 2005 e nel 2017 e le previsioni per il 2053. Le mappe del 2005 e del 2017 mostrano una sovrapposizione tra le aree geografiche con maggiore esposizione ai rischi climatici e una maggiore prevalenza di dermatite atopica. Tuttavia, mancano dati, soprattutto nelle regioni che con maggiore probabilità saranno soggette a maggiori rischi climatici.

Le analisi hanno evidenziato come esistano ancora lacune importanti da colmare: comprendere l’impatto sinergico dei rischi climatici sulla AD, l’attività della malattia a lungo termine, l’impatto differenziale sulle popolazioni vulnerabili e come i meccanismi di base spieghino le tendenze a livello di popolazione.