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- 04/15/2021

Secondo quanto rivelato da uno studio, le donne runner che seguono un regime alimentare di restrizione calorica sono esposte al rischio di problematiche ossee

Nutra Horizons IT

Un recente studio rileva che le donne runner adolescenti che seguono un regime alimentare di restrizione calorica per mantenere un determinato peso corporeo sono a rischio di osteoporosi ed altre problematiche di salute.

Lo studio, pubblicato nell’edizione di Gennaio del giornale Eating Behaviors è stato impostato come studio trasversale condotto su donne runner di corsa campestre di età compresa fra i 14 e i 17 anni. Lo studio è stato condotto da ricercatori associati con diverse Università della California.

L’obiettivo dello studio era verificare se le donne runner che rientravano nel gruppo di restrizione dietetica cognitiva (CDR – Cognitive Dietary Restraint) risultavano anche a rischio di problemi come la triade dell’atleta femmina.

Triade dell’atleta femmina

La triade dell’atleta femmina è una combinazione di disordine alimentare, amenorrea e osteoporosi. Il problema è esacerbato in sport ove il consumo energetico generale, come avviene nella corsa campestre, si aggiunge al beneficio percepito di essere il più magre possibili al fine di ottenere il miglior rapporto tra forza e peso. Le problematiche possono essere ulteriormente evidenziate se gli allenatori non sono esperti di strategie nutrizionali specifiche per le atlete.

Nel presente studio, i ricercatori hanno reclutato 40 runner adolescenti di corsa campestre, che correvano almeno 25 miglia (40 km) a settimana e che partecipavano a competizioni della durata di almeno 1 miglio. I ricercatori hanno utilizzato un metodo convalidato di valutazione dell’apporto energetico dando a ciascuna runner un questionario dettagliato di apporto alimentare da compilare giornalmente con l’aiuto di uno studioso per la durata dello studio, ossia 7 giorni.

Le partecipanti hanno anche realizzato dei report di funzionalità del ciclo mestruale e del carico di allenamento. All’ottavo giorno le atlete hanno effettuato un test con tappeto mobile per valutare il dispendio energetico e si sono sottoposte a valutazione dell’osteoporosi tramite controllo a raggi X. Per valutare il CDR, i ricercatori hanno utilizzato il Three Factor Eating Questionnaire (TFEQ). Delle 40 partecipanti, 13, ovvero il 40% di esse, ha soddisfatto i criteri CDR.

I ricercatori hanno riscontrato che il gruppo CDR assumeva circa 37 calorie per grammo di peso corporeo al giorno, mentre il gruppo che non contava attivamente le calorie ne assumeva 44 kg/d. Il gruppo non restrittivo assumeva anche più carboidrati e grassi rispetto al gruppo CDR. Quest’ultimo, tuttavia, assumeva più proteine e sorprendentemente, più fibre rispetto a coloro che si alimentavano in modo “normale” e più frutta e verdura. I ricercatori hanno anche osservato che il gruppo CDR presentava anche un punteggio inferiore nella misurazione della massa ossea della colonna vertebrale – una carenza che potrebbe esporre queste giovani donne a seri problemi nel corso della vita, avvertono i ricercatori.

 

Gli studiosi dichiarano che questo è il primo studio nel suo genere ad incrociare le misurazioni del CDR con il reale apporto alimentare di runner adolescenti. E in quanto tale, esso pone le basi per ulteriori ricerche in merito.

“I risultati del presente studio forniscono le prove a sostegno dell’uso della sottoscala di restrizione alimentare TFEQ per individuare le runner adolescenti a rischio di scarsa assunzione di calorie, carboidrati, grassi, cereali e bassi livelli di massa ossea di colonna vertebrale. Di contro, i soggetti con elevato CDR mostrano una maggiore assunzione di fibre alimentari, verdure e frutta. Questi dati mostrano la necessità di una maggiore educazione alimentare e sforzi di prevenzione volti a promuovere un adeguato apporto di energia e dunque di carboidrati, grassi e cereali, che costituiscono nutrienti essenziali per una ottimale salute e prestazione fisica delle giovani runner”, concludono gli studiosi.