Incertezza della domanda e frammentazione degli ordinativi: analisi delle cause

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Vincenzo Paolo Maria Rialdi
Membro del Board Scientifico di HPC Today

Abstract

Il settore chimico è fortemente integrato nel mercato globale ed è pertanto ovvio che sia sensibile a tutte le tensioni che caratterizzano il contesto internazionale.
Il settore cosmetico ne è un sottoinsieme e ne assorbe inevitabilmente anche le problematiche, oltre a possederne di proprie, data la specificità che lo caratterizza.
Da diversi anni, la domanda di ingredienti cosmetici si mostra altalenante, con spiccata tendenza alla frammentazione degli ordini in medie e piccole quantità e confezioni, e con inevitabili difficoltà nella pianificazione della produzione, degli acquisti e della logistica lungo tutta la filiera. Questo provoca una rilevante lievitazione dei costi e un calo di efficienza per le imprese (1).


I DIECI MESSAGGI DI CONFINDUSTRIA

Per comprendere le cause di quello che ormai da trend è divenuto uno status quo, occorre estendere la ricerca ad altri settori identificandone le radici comuni e fornire alcune brevi informazioni.

La domanda è la quantità di un bene che i compratori sono disposti ad acquistare a un determinato prezzo.

Vari fattori influiscono sulla domanda: il più importante è senza dubbio il prezzo, che ovviamente si radica sul costo, ma incidono anche le preferenze e i gusti degli acquirenti, la moda, le tendenze sociali e altri requisiti passeggeri e non, il prezzo di altri beni, il reddito.

A questi si aggiungono fattori politici ed economici, regionali, nazionali, internazionali e transnazionali.

Un interessante e articolato colloquio sulla «domanda» intrattenuto con il Centro Studi di Confindustria ha evidenziato un problema strutturale e irreversibile di tutto il manifatturiero italiano, del quale ovviamente anche il settore chimico e cosmetico fanno parte. Ne è conseguita la disamina del rapporto «Dove va l’industria italiana» (2), frutto di una complessa analisi, pubb ...